La tragedia avvenuta ieri nel Mare Egeo rischia di diventare una vera e propria ecatombe: finora sono stati trovati 78 corpi.
Sulla nave naufragata ieri nel Mare Egeo potrebbero esserci stati 100 bambini a bordo. A lanciare l’allarme è uno dei superstiti che avrebbe spiegato ad un medico dell’ospedale di Kalamata che i piccoli erano nella stiva del peschereccio. L’imbarcazione, lunga 30 metri, stava trasportando un numero di persone stimato fra le 500 e le 700 ed era partita da Tobruk, in Libia, per raggiungere l’Italia. Il primo ministro greco ha annunciato tre giorni di lutto nazionale, iniziato ieri alle 21, per le vittime della tragedia.
Il rischio è quello di un ecatombe
Il rischio, secondo la guardia costiera greca, è che la tragedia si trasformi in ecatombe. “La parte esterna della nave era piena di persone – ha commentato il capo delle forze dell’ordine marittime della Grecia, Nikolaos Alexiou – sospettiamo che lo stesso valga per l’interno”. Le vittime, insomma, potrebbero essere molte di più rispetto a quelle finora identificate: “Non si può dare un numero esatto con certezza – ha detto ancora Alexiou – ma certamente il numero è molto alto“. Le autorità greche hanno affermato che dalla nave non sono mai arrivate richieste di aiuto, poiché i migranti volevano essere soccorsi dall’Italia.
In realtà, però, Alarm Phone – centro che si occupa delle telefonate di soccorso – ha smentito questa ricostruzione dicendo che la Guardia costiera ellenica era stata allertata alle 16:53. Le autorità erano “ben consapevoli di questa imbarcazione sovraffollata ed inadeguata“ ma “non è stata avviata un‘operazione di salvataggio“. Questa inattività greca avrebbe rallentato i soccorsi successivi, comunque capaci di salvare 100 persone, poi trasportate a Kalamata dallo yacht Mayan Queen IV, avvistato a Napoli qualche giorno fa. Gli uomini della Guardia costiera continueranno a lavorare in queste ore per cercare di trovare altri superstiti ma ogni momento che passa affiovelisce questa speranza.
